Vorrei che il mio “sì” come il tuo,
non mi mettesse al centro ma a servizio.
Vorrei che il mio “sì” al disegno di un altro,
come il tuo, volesse dire soffrire in silenzio.
Vorrei che il mio “sì”, come il tuo,
volesse dire tirarsi indietro per far posto alla vita.
Vorrei che il mio “sì”, come il tuo,
racchiudesse una storia di salvezza.
Ma il mio peccato, il mio orgoglio,
la mia autosufficienza, dicono un “sì” ben diverso.
Il tuo sguardo su di me , Maria,
mi aiuti ad essere semplice,
una che si dimentica,
una che vuole perdersi nella
disponibilità di chi sa di esistere,
da sempre, soltanto come un pensiero d’amore.
Amen.
(Paul Claudel)