Maria, madre del Redentore, madre della Chiesa e madre nostra, ci affidiamo a te, noi che, in quanto ministri della Chiesa, più di tutti dovremmo identificarci con il discepolo amato che era con te ai piedi della Croce.
Anche noi, ogni volta che rinnoviamo nella celebrazione eucaristica il sacrificio del tuo Figlio, sappiamo che Gesù ti affida a noi come Madre e, conseguentemente, ci chiede di vivere come tuoi figli redenti e corredentori.
Tante volte, però, come gli altri Apostoli, anche noi fuggiamo lontano dalla Croce di tuo Figlio, dalla croce dei fratelli che lui ci ha affidati e dalla nostra stessa croce. Svolgi, perciò, anche per noi, come per gli sposi di Cana, il tuo ruolo di madre attenta e premurosa.
Vedi in quante nostre comunità ecclesiali manca il vino della gioia, dell’accoglienza reciproca, del perdono fraterno.
Guarda anche quelli tra noi nei quali il vino buono degli inizi del ministero, è ritornato ad essere l’acqua banale di una vita sacerdotale trascinata, quando non è divenuto l’aceto della scontentezza continua.
Chiedi ancora a tuo Figlio che provveda, per tutti, con la sua grazia.
Il tuo intervento accresca o ci ridoni la fede in Cristo, così da fare di noi degli annunciatori credibili del suo Vangelo.
Da parte nostra, vogliamo come il discepolo amato, accoglierti sempre nella nostra casa, la comunità nella quale prolunghiamo il servizio iniziato dal tuo Figlio, perché essa diventi porzione viva della Chiesa che Egli ha reso, con il suo sangue, santa e immacolata, nell’amore.
Ci ottenga questo il Padre che ti ha creata immacolata, il Figlio che ti ha redenta prima d’ogni altra creatura e lo Spirito che ti ha santificata in modo unico e sublime.
A loro lode e gloria per sempre. Amen