la paura del vivere;
cercando di fare tutte le cose bene,
nel miglior modo possibile,
come se Lui fosse lì a guardarmi;
correggere e lasciarmi correggere e quando sono stato cattivo,
provare dolore, un dolore acuto che tende a diventare lieto, chissà come:
tutto questo si chiama, in termini monastici che ripetono San Paolo,
"Fare tutto per la gloria di Cristo, perché Cristo sia conosciuto nel mondo".
Tutto è, tutto io farò, tutto io cercherò di fare, "per la gloria di Cristo":
ti chiedo, o Dio, di rendermi capace di risponderti in tutti i momenti della mia vita,
perché quel che faccio, misteriosamente, serva alla gloria di Cristo,
perché Gesù sia riconosciuto per quello che è, perché Tu, o Dio diventato uomo,
sia riconosciuto, così che "pur vivendo nella carne
- come ognuno di noi -
io vivo nella fede del Figlio di Dio,
il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me".
- don Luigi Giussani -